MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



Rydapt nel trattamento della leucemia mieloide acuta con mutazione FLT3 e delle patologie mastocitarie


Rydapt è un farmaco antitumorale utilizzato nel trattamento di adulti con leucemia mieloide acuta ( LMA ) di nuova diagnosi, un tumore dei globuli bianchi.
Rydapt, inizialmente, trova impiego in associazione ad altri medicinali antitumorali ( chemioterapia ) e, una volta terminata la chemioterapia, in monoterapia se la malattia ha risposto al trattamento.
Rydapt è somministrato soltanto nel caso in cui la leucemia mielode acuta presenti una particolare mutazione genetica denominata mutazione FLT3.
Rydapt viene inoltre utilizzato in monoterapia in adulti affetti dalle seguenti patologie di un tipo di globuli bianchi noto come mastocita: mastocitosi sistemica aggressiva, mastocitosi sistemica associata a una neoplasia ematologica e leucemia mastocitaria.
Poiché il numero di pazienti affetti da queste malattie è basso, sono considerate rare e Rydapt è stato qualificato come medicinale orfano,

Rydapt contiene il principio attivo Midostaurina.

Rydapt è disponibile in capsule contenenti 25 mg di Midostaurina. La dose iniziale consueta è di 50 mg ( due capsule ) due volte al giorno in presenza di leucemia mieloide acuta, dal giorno 8 fino al 21 di un ciclo di trattamento di 28 giorni, e poi ogni giorno quando la malattia ha risposto. Il trattamento va protratto fino a un massimo di 12 cicli a seconda della risposta dei pazienti.
In presenza di patologie mastocitarie, la dose iniziale è di 100 mg ( quattro capsule ) due volte al giorno; il trattamento va protratto fino a quando il paziente ne trae beneficio.
Se un paziente manifesta determinati effetti indesiderati gravi, il medico può decidere di ridurre le dosi successive, di rinviare o di interrompere il trattamento.

Il principio attivo di Rydapt, Midostaurina, è un inibitore della tirosin-chinasi. Ciò significa che blocca l’azione di determinati enzimi noti come recettori delle tirosin-chinasi.
Nei pazienti con una mutazione FLT3, una forma anomala della tirosin-chinasi FLT3 favorisce la sopravvivenza e la crescita di cellule di leucemia mieloide acuta. Bloccando l’enzima FLT3 anomalo, Rydapt contribuisce a provocare la morte delle cellule anomale e a limitare la diffusione del tumore.
Rydapt, inoltre, blocca una forma mutata di un altro enzima, la chinasi KIT, che ha un ruolo importante nel favorire la crescita anomala dei mastociti in pazienti affetti da patologie mastocitarie.

È stato dimostrato che Rydapt migliora la sopravvivenza nei pazienti con leucemia mieloide acuta associata a mutazione FLT3.
Uno studio principale, condotto su 717 di tali pazienti, ha messo a confronto Rydapt con placebo all’inizio sotto forma di aggiunta ad altri medicinali antitumorali, e successivamente come trattamento con Rydapt o somministrazione di placebo da soli su soggetti la cui malattia ha risposto. Circa il 51% dei soggetti cui è stato somministrato Rydapt e il 43% di quelli ai quali è stato somministrato placebo era ancora in vita dopo 5 anni.

Anche un altro studio principale condotto su 116 pazienti con patologie mastocitarie ha evidenziato benefici. Lo studio ha esaminato la risposta al trattamento con Rydapt nei pazienti affetti da mastocitosi sistemica aggressiva, mastocitosi sistemica associata a tumore ematologico o leucemia mastocitaria.
Complessivamente, utilizzando i criteri aggiornati, più rigorosi, la malattia ha risposto al trattamento nel 28% circa dei pazienti ( 32 su 113 ). Se esaminata separatamente, la percentuale di risposta è stata più elevata ( 60% ) nei soggetti affetti da mastocitosi sistemica aggressiva.

Nel trattamento della leucemia mieloide acuta, gli effetti indesiderati più comuni di Rydapt ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono neutropenia febbrile ( febbre e bassa conta di globuli bianchi, osservata in quasi tutti i pazienti ), dermatite esfoliativa ( infiammazione e desquamazione cutanea ), vomito, mal di testa, petecchie ( piccolissime macchie di sangue sotto la pelle ) e febbre.
Gli effetti indesiderati gravi più frequenti sono stati neutropenia febbrile, linfopenia ( bassa conta di linfociti, un determinato tipo di globuli bianchi ), infezioni nel sito del catetere ( tubicino inserito in una vena ), dermatite esfoliativa, livelli elevati di glucosio nel sangue e nausea ( sensazione di malessere ).

Se utilizzato per le patologie mastocitarie, gli effetti indesiderati più comuni ( riguardanti un terzo o più di tutti i pazienti ) sono stati nausea, vomito, diarrea, edema periferico ( gonfiore alle caviglie e ai piedi ) e stanchezza.
Gli effetti indesiderati gravi più comuni sono stati stanchezza, sepsi, polmonite ( infezione polmonare ), neutropenia febbrile e diarrea.

Rydapt non deve essere somministrato ai pazienti che assumono taluni medicinali che influiscono su come viene gestito nell’organismo.

È stato dimostrato che Rydapt reca beneficio nei pazienti con leucemia mieloide acuta associata a una mutazione FTL3. La sicurezza del medicinale, accettabile in una condizione così grave, è stata considerata gestibile.
Nel caso delle patologie mastocitarie sono state inoltre evidenziate prove rilevanti di efficacia.
Sebbene Rydapt non sia stato messo a confronto con altri trattamenti, considerando la rarità delle affezioni e le esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti che ne sono colpiti, i benefici clinici sono stati chiari e gli effetti indesiderati accettabili.
L’Agenzia europea per i medicinali ha pertanto deciso che i benefici di Rydapt sono superiori ai rischi. ( Xagena2017 )

Fonte: EMA, 2017

Emo2017 Onco2017 Farma2017

Altri articoli